L'ex manicomio tra scienza, storia e urbanistica

TERAMO – Esperti, storici e amministratori a confronto per discutere di una delle istituzioni di riferimento del Centro-Sud Italia, che dal 1880 e fino al 1998, anno della sua chiusura definitiva, accolse pazienti provenienti da varie regioni del Paese. L’ex ospedale psichiatrico di Teramo, a Porta Melatina, oltre ad essere stato un punto di riferimento nella storia della psichiatria italiana, rappresenta uno degli elementi ai quali si legano la memoria e l’identità della regione. Se n’è parlato alla Sala San Carlo, dove la Asl di Teramo, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo e l’Università degli Studi di Teramo, ha organizzato un convegno sulla ex struttura psichiatrica. Un excursus non soltanto delle vicende storico-istituzionali del "Sant’Antonio Abate" ma anche dei diversi interventi di tutela effettuati dalla Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo per la salvaguardia del patrimonio storico documentario dell’istituzione al fine di renderlo una risorsa per il territorio, la ricerca scientifica e la comunità tutta. A coordinare i lavori il dottor Francesco Saverio Moschetta, già Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl. Molti i contributi portati al convegno, come quelli di Filippo Maria Ferro, già Ordinario di Psichiatria presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, di Micaela Procaccia della Direzione Generale per gli Archivi – che ha illustrato il progetto nazionale “Carte da legare”, promosso per  il  recupero del patrimonio archivistico degli ex ospedali psichiatrici dopo la loro definitiva chiusura -, del Soprintendente Archivistico per l’Abruzzo Maria Teresa Spinozzi. Alessandra Di Giovanni, archivista e curatrice del progetto di ordinamento e inventariazione dell’archivio storico ha illustrato il programma informatico “Arcanamente”, grazie al quale è stato possibile realizzare una banca dati delle cartelle cliniche mirata alla rilevazione dei dati anagrafici e socio-sanitari dei ricoverati. Contestualmente all’evento è stata inaugurata, nei del museo archeologico, la mostra documentaria a cura della Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo, “L’anomalia del sentimento”.